- Introduzione
- La dichiarazione di successione
- L’Agenzia delle Entrate: ufficio competente
- Chi deve presentare la dichiarazione di successione
- Quando presentare la dichiarazione di successione
- Il contenuto e i documenti
- L’ulteriore importanza della dichiarazione di successione
Introduzione
La dichiarazione di successione, è un adempimento di fondamentale importanza per varie ragioni.
Nonostante spesso si crei un po’ di confusione in merito alla sua funzione, agli obbligati alla presentazione e all’ufficio competente, la tematica non è di particolare complessità.
Tuttavia è importante comprendere le caratteristiche fondamentali di questo istituto.
La dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione, a volte chiamata “denuncia di successione”, è un adempimento obbligatorio di natura fiscale.
La sua funzione è duplice:
- comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvenuto subentro degli eredi nella posizione (e nel patrimonio) del defunto; e
- determinare le imposte di successione dovute dagli eredi, in riferimento al Testo Unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni D.lgs. 346/1990.
È importante ricordare che la dichiarazione di successione non comporta accettazione dell’eredità.
L’accettazione dell’eredità
L’accettazione dell’eredità, sia espressa che tacita, riveste natura civilistica ed è un atto volontario con il quale gli eredi irrevocabilmente ed incondizionatamente subentrano in tutti i diritti ed obblighi che facevano capo al de cuius.
L’Agenzia delle Entrate: ufficio competente
La dichiarazione di successione deve essere presentata presso l’Agenzia delle Entrate competente, mediante l’utilizzo dell’apposito modello.
La competenza dell’ufficio di determina in relazione all’ultima residenza (o domicilio fiscale) del soggetto deceduto.
Oggi la dichiarazione deve essere presentata telematicamente mediante gli appositi canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Vale la pena ricordare che vi sono casi particolari:
- i presentatori residenti all’estero possono utilizzare il modello cartaceo, nel caso in cui non sia possibile la presentazione telematica;
- il de cuius era residente all’estero: l’ufficio di riferimento è quello di ultima fissazione della residenza italiana nota;
- il de cusius residente all’estrero con residenza italiana sconosciuta: la competenza è dell’Uffico dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6;
- il decesso è avvenuto prima del 3 ottobre 2006: la presentazione cartacea avviene tramite modello-4; si deve continuare ad utilizzare il medesimo modello anche per le dichiarazioni modificative o sostitutive della successione.
Chi deve presentare la dichiarazione di successione
I soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione sono specificamente individuati:
- eredi e legatari;
- amministratore dell’eredità;
- curatore dell’eredità giacente;
- esecutore testamentario;
- soggetti immessi nel possesso dei beni ereditari;
- trust.
L’esonero dall’obbligo
L’esonero dall’obbligo di presentazione della dichiarazione di successione riguarda l’eredità devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta quando l’attivo dell’asse ereditario:
- non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (I diritti reali: quali sono e come si dividono – The Legal Nook (antonellolawfirm.com)); e
- ha un valore inferiore ad euro 100.000,00.
Rimangono inoltre esonerati dall’obbligo coloro che:
- hanno chiesto di nominare un curatore dell’eredità e non si trovano nel possesso dei beni ereditari; o
- hanno rinunciato all’eredità prima che sia scaduto il termine di presentazione della successione; lo stesso trattamento si applica anche a chi, nei medesimi termini ha rinunciato al legato.
In questi ultimi casi, è necessario informare l’Agenzia delle Entrate competente allegando la documentazione necessaria.
Quando presentare la dichiarazione di successione
Il termine per la presentazione della dichiarazione di successione è di 12 mesi dall’apertura della stessa.
La tardiva presentazione espone gli obbligati all’applicazione di sanzioni che varia dal 120% al 240% dell’imposta. Anche la dichiarazione presentata con lieve ritardo (30 giorni dalla scadenza del termine) espone ad una sanzione seppur dimezzata.
È comunque importante ricordare che si deve procedere alla presentazione della dichiarazione di successione quando si compiono atti modificativi dell’asse ereditario, anche se ciò avviene entro i 12 mesi dell’apertura della successione.
Il contenuto e i documenti
Il Testo Unico indica chiaramente il contenuto della dichiarazione di successione:
- i dati identificativi dei soggetti. Il de cuius, i chiamati all’eredità, gli eredi e i legatari;
- il valore complessivo dell’asse ereditario;
- l’attivo ereditario comprensivo di una descrizione dei beni e/o dei diritti di cui si compone;
- le passività e gli oneri deducibili.
È molto importante ricordare che la mancata indicazione dei dati identificativi dei soggetti nonché della composizione dell’attivo ereditario, comporta l’irregolarità della dichiarazione.
Si deve prestare attenzione anche all’ulteriore documentazione:
- certificato di morte;
- autocertificazione sullo stato di famiglia;
- copia dei documenti di eredi in corso di validità e del cuius;
- atti di provenienza dei beni e relativi documenti tecnici.
Vi è poi un ulteriore elenco di documentazione da indicare solo se effettivamente presente:
- copie autentiche del testamento;
- copia autentica del verbale di rinuncia all’eredità;
- atti di donazione effettuati dal de cuius;
- dichiarazioni bancarie o postali;
- dichiarazione del datore di lavoro che indica le indennità maturate;
- verbale di apertura della cassetta di sicurezza;
- dichiarazione di titolarità di quote;
- attestazione invalidità non riscosse;
- pagamento di spese funebri o mediche.
L’ulteriore importanza della dichiarazione di successione
Oltre al raggiungimento delle finalità che abbiamo visto prima, la presentazione della dichiarazione di successione è fondamentale anche nel caso in cui gli eredi intendano disporre del bene immobile ricevuto per successione, ad esempio trasferendone la proprietà o altro diritto reale.
Ai sensi dell’art 48 comma 2 del D.lgs. 346/1990, il notaio non può compiere atti relativi a beni oggetto di trasferimento per causa di morte se non viene fornita la prova della presentazione della dichiarazione di successione
Proprio per questo, prima della stipula dell’atto di trasferimento, è importante procedere ad un’accurata valutazione riguardante l’avvenuta dichiarazione di successione.

